AMBASCIATA DI PACE IN BAGDAD.

PREMESSA: Da ormai alcuni anni, numerosi volontari della società civile internazionale intervengono utilmente nelle varie zone di conflitto del nostro pianeta in aiuto della popolazione civile locale. I volontari intervengono a proprie spese e a proprio totale rischio senza alcun riconoscimento e sostegno da parte delle varie istituzioni nazionali e internazionali, anche se si sono avuti vari e ripetuti pronunciamenti, a partire dal 1995, in sostegno della realizzazione di Corpi Civili di Pace da parte del Parlamento Europeo. Anche nell’Agenda per la Pace dell’ex Segretario delle Nazioni Unite, Boutrous Gali, si è scritto dell’importanza di attrezzare le Nazioni Unite per dar vita ad interventi civili di questo tipo. Ed anche il suo successore, Kofi Annan, ha scritto ripetutamente sulla necessità di prevenire le guerre, anche grazie ad organismi civili di questo tipo, ed ha chiesto alla società civile dei vari paesi del mondo di organizzarsi e premere dal basso verso i loro stati, che compongono le Nazioni Unite, perché superino l’attuale concezione che i conflitti si risolvono con le armi e con le forze armate, e diano più importanza al lavoro civile ed alla prevenzione degli stessi conflitti. E anche l’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione Europea), nel suo congresso di Istambul, nel 1999, ha deciso di dar vita a gruppi di intervento rapido (REACT- Rapid Expert Assistance and Cooperation Team) formati da esperti civili di risoluzione nonviolenta dei conflitti che vadano nelle zone calde per prevenire l’esplosione del conflitto, per gestire pacificamente la crisi, o per mettere in atto attività per la riconciliazione dopo il conflitto.
Inoltre, alcuni paesi, tra cui l’Italia, hanno approvato leggi che legalizzano i cosiddetti “Caschi Bianchi” (per distinguerli dai “Caschi Blu” armati) riconoscendoli come sostitutivi di un eventuale servizio militare obbligatorio, e si sono pronunciati per permettere, con l’aiuto dello stato, alle persone che ne fanno parte di fare interventi nonviolenti in aree di conflitto anche all’estero.
Anche se tutti questi pronunciamenti, ad oggi, sono rimasti lettera morta, ritieniamo che questo sia il percorso necessario per una nostra corretta presenza in Iraq e per evitare in futuro stragi come quella di Nassiriya.

NOME DEL PROGETTO per il quale si richiede l’impiego dell’obiettore:
AMBASCIATA DI PACE IN BAGDAD.
Intendiamo aprire un ufficio in Bagdad chiamato “Ambasciata di Pace” per preparare la possibilità di un successivo intervento in loco di Corpi Civili di Pace ( volontari della società civile adeguatamente preparati). Si prevede la presenza di un minimo di cinque persone e un massimo di sette per un periodo di 6/10 mesi.

CONOSCENZE E COMPITI RICHIESTI: E’ previsto che l’obiettore conosca sufficientemente la lingua inglese e sappia lavorare con il computer e la posta elettronica. L’obiettore svolgerà prevalentemente mansioni di ufficio e non sarà mai impiegato da solo in compiti all’esterno. Nelle occasioni in cui questo potrà avvenire, sarà sempre accompagnato da volontari responsabili dell’ambasciata di pace. Nell’espletamento delle sue funzioni si impegnerà a tenere sempre un comportamento nonviolento.

COSTI PREVISTI:
Si prevede un costo da un minimo di ¤ 20.000,00 a un massimo di ¤ 30.000,00.
I costi saranno sostenuti dalla rete corpi civili di pace, la quale lancerà una sottoscrizione
specifica a sostegno dell’iniziativa.

ATTREZZATURE UFFICIO:
Sono disponibili due computer. Rimane necessario l’acquisto di una stampante con cartucce; per questo si prevede una spesa di ¤ 200,00, già compresa nei costi sopra preventivati.

NOME DELL'ENTE RICHIEDENTE: Associazione Berretti Bianchi Onlus a nome della

RETE CORPI CIVILI DI PACE. La rete corpi civili di pace è composta dalle seguenti associazioni:
Berretti Bianchi Onlus(LU), Ass. Papa Giovanni XXIII- Operazione Colomba(Rimini), Centro Studi Difesa Civile(Roma), Movimento Nonviolento(Verona), G.A.V.C.I.(Bologna), Movimento Internazionale della Riconciliazione(Torino), Coordinamento Obiettori Forlivese (Forlì), Pax Christi Tavernuzze (FI), Ass. per la Pace (Roma), Rete Lilliput - Nodo di Bologna, SISP-Società Italiana di Scienze Psicosociali per la pace (FI)-, Casa Pace (Milano), PBI-Peace Brigade International (PD)

SCOPO DEL PROGETTO:
-prendere coscienza della situazione di conflitto attualmente esistente in Iraq e lavorare a disarticolare un eventuale consenso verso azioni terroristiche e l’uso della violenza in genere adoperandosi alla costruzione di solide relazioni sociali e umane implementando i contatti che già esistono con la società civile irachena.
-Essere strumento di supporto logistico e organizzativo per tutte le OING che intendano contribuire alla pace e alla ricostruzione di un tessuto civile con aiuti umanitari alle popolazioni stremate dalla guerra.
-aiutare una informazione corretta sulle condizioni di vita delle popolazioni, sull'eventuale non rispetto dei diritti umani, che può avvenire all'interno e dall'esterno da parte di gruppi violenti per scopi politici o interessi personali.
- preparare le condizioni per la mediazione di eventuali conflitti tra opposte fazioni.

LINEE DI LAVORO OPERATIVE:

L'ambasciata di pace, oltre che disporre, di almeno un parziale riconoscimento da parte di istituzioni del nostro paese per l’opera di pace che si appresta a svolgere, prenderà contatti con eventuali organismi dell'ONU presenti sul territorio e soprattutto con associazioni, gruppi, partiti politici e autorità civili e religiose. In carenza di tutto questo, si rapporterà direttamente alla popolazione attraverso i meccanismi dell'aiuto umanitario mirato e della difesa dei diritti umani calpestati.
Il fine è quello di essere in grado, all'occorrenza, di conoscere a fondo i problemi e di disporre della sufficiente credibilità per favorire il metodo negoziale nelle soluzioni dei conflitti. PER SOSTENERE IL METODO NEGOZIALE SEMPRE E' NECESSARIO CHE L'AMBASCIATA LAVORI SULLA VOLONTA' DI PACE DELLA GENTE CHE SUBISCE GLI EFFETTI DELLA GUERRA.

Gli strumenti di queste linee di lavoro sono sostanzialmente due:
a) la capacità di ascolto
b) la capacità di dare aiuto.

CAPACITA' DI ASCOLTO: è la capacità che possiamo riassumere con la volontà di non rappresentare mai noi stessi, di non parlare di noi, bensì di avere sempre presente la nostra necessità di conoscere gli altri. Bisogna sempre ricordarsi che, fuori di questa necessità, non esiste un interesse dell'ambasciata di pace; perché non è possibile opporsi alla guerra non avendo a cuore il bisogno di conoscere l'altro. Senza questa conoscenza, inoltre, ci sarà impossibile costruire solidarietà per tentare di opporci alla guerra.

CAPACITA' DI DARE AIUTO: è indubbio che qualsiasi ambasciata di pace, anche la peggio organizzata, avrà una certa capacità di dare aiuto. Ma per essere veramente produttivo questo aiuto dovrà distribuirsi e interporsi; sarà necessario cercare di vedere e capire i problemi dalle diverse angolazioni delle parti in conflitto, perché l'intervento dell'ambasciata di pace tenderà a costruire, fuori e dentro il paese in cui opera, SOLIDARIETA' per tutti e non solo per una parte. Da questo atteggiamento dipenderà molto della fiducia che le popolazioni irachene potranno riporre nell'ambasciata di pace.
Per non incrinare la solidarietà tra i singoli e le popolazioni ci atterremo sempre a questa regola: NON PROMETTERE MAI QUELLO CHE NON SIAMO SICURI DI POTER MANTENERE.

RIFERIMENTO ALLE ONG LOCALI: l'ambasciata di pace, quale Centro Internazionale di Diplomazia dei popoli, deve, nello svolgimento del suo lavoro, fare riferimento alle ONG locali o a gruppi a queste assimilabili sollecitando e adoperandosi per la costruzione di commissioni di lavoro miste e paritetiche sui temi della pace e dell'intervento solidale ( la pace secondo i popoli). A queste commissioni sarà affidato il compito di individuare in concreto tutte le azioni da svolgere sul territorio ( aprire le comunicazioni, solidarietà e diplomazia popolare).
La capacità di individuazione e di scelta degli interlocutori per le commissioni di lavoro e l'attività dell'osservatorio di pace rimangono compito precipuo dell'Ambasciata di Pace.

Saluti di pace.
per la segreteria dei Berretti Bianchi Onlus
silvano tartarini-cell. 335-7660623 Forte dei Marmi 24-11-2003