Una nostra associata, Barbara Malfatti partecipa con un lungo impegno a questo progetto.

DIOCESI DI LUCCA
Ufficio per la Pastorale Missionaria

Progetto quadro per lo sviluppo del territorio
della diocesi di Kaya in Burkina Faso


Lucca, Aprile 2004

INTRODUZIONE

Il progetto quadro della Diocesi di Lucca in cooperazione con al Diocesi di Kaya, in Burkina Faso, prevede la realizzazione di tre interventi, tra loro complementari, ma indipendenti:

- Penelope: tessere reti di solidarietà. Progetto di promozione femminile

- Poche briciole. Progetto di prevenzione della malnutrizione infantile.

- I ferri del mestiere. Progetto di avviamento al lavoro di adolescenti.

I tre interventi presentati di seguito costituiscono nel loro insieme un unico progetto di solidarietà e cooperazione rivolto alla regione settentrionale del Burkina faso, nella Diocesi di Kaya.

I tre ambiti di azione individuati concorrono al disegno di uno scenario unico, che mira a valorizzare il ruolo dei giovani e delle donne della comunità e sono scaturiti dalla riflessione e dalla progettazione partecipata con le comunità locali.
Un’attenta analisi dei bisogni da essi dimostrati e l’ampio dibattito che ne è seguito hanno dato origine a questo progetto che si configura come un progetto quadro, articolato in azioni concorrenti e armonizzate dal luogo di azione, l’equipe unica di coordinamento, la comunanza di finalità e di strategie.

Il progetto quadro qui presentato si colloca a sua volta all’interno di un progetto di collaborazione tra diocesi e si pone traguardi di lungo periodo con un impegno minimale di almeno 9 anni di collaborazione, con missionari laici sul posto.

L’intervento qui illustrato appare ancora sotto forma di bozza, in quanto è stato voluto come un lavoro di progettazione in itinere e ha previsto un coinvolgimento essenziale della controparte locale in tutte le fasi di ideazione, assumendone le riflessioni e i suggerimenti.
Alla luce di questa metodologia di lavoro, il progetto si avvia alla sua definizione ultima in questo periodo, poiché l’interlocutore della zona in cui ci si propone di operare si trova in Italia, per lavorare con i volontari laici e verificare l’efficacia delle azioni progettate e la tempistica ipotizzata.

Questo modo di operare costituisce a nostro avviso garanzia per la successiva reale incidenza dell’intervento e per la sua sostenibilità nel lungo periodo.

NOTIZIE GENERALI SUI TRE PROGETTI PROPOSTI


SOGGETTO PROPONENTE

Ufficio per la cooperazione missionaria Diocesi di Lucca
Via dell’Arcivescovato, 45
55100 Lucca
tel. 0583/430649
e-mail: past.missionaria@lunet.it


PARTNERS LOCALI

Ufficio per la Pastorale Caritas della Diocesi di Lucca
Ufficio per la Pastorale Giovanile Diocesi di Lucca


PARTNERS INTERNAZIONALI

Diocesi di Kaya
Parrocchia di Tougouri
Caritas Parrocchiale di Tougourì


CONTESTO GENERALE DI ATTUAZIONE DEI TRE INTERVENTI

I tre progetti di seguito illustrati si svilupperanno in Burkina Faso.

NOTIZIE GENERALI SUL PAESE

Panorama politico Il Burkina Faso, prima Alto Volta, guadagnò l’indipendenza dalla Francia nel 1960.
Ripetuti colpi di stato durante gli anni ’70 e ’80 videro l’alternarsi di diversi governi di tipo militare, l’ultimo dei quali, quello di Thomas Sankara padre della Rivoluzione Burkinabé, nel 1987 finì nel sangue con la presa di potere dell’attuale presidente Blaise Compaoré, riconfermato poi da elezioni.
L’area risente attualmente dell’instabilità nelle regioni confinanti, soprattutto in Costa D’Avorio, portando nel paese forti ripercussioni di tipo sociale ed economico.

NOTIZIE SULLA POPOLAZIONE

Popolazione: 13,228,460

Divisione per età: 0-14 anni: 46.1%
15-64 anni: 51%
oltre 65 anni: 2.9%
Tasso di crescita demografica 2.6% (2003 est.)
Tasso di natalità: 44.78 nati/1,000 abitanti (2003 est.)
Tasso di mortalità: 18.76 decessi/1,000 abitanti (2003 est.)
Tasso di mortalità infantile: totale: 99.78 decessi/1,000 nati vivi
femmine: 91.46 decessi/1,000 nati vivi
maschi: 107.87 decessi/1,000 nati vivi
Speranza di vita alla nscita: popolazione totale: 44.46 anni
maschi: 43.02 anni
femmine: 45.94 anni (2003 est.)
Tasso medio di fertilità: 6.34 bambini/donna(2003 est.)
Tasso di infezione da HIV: 6.5% (2001 est.)
Persone affette da HIV/AIDS: 440,000 (2001 est.)
Decessi da HIV/AIDS: 44,000 (2001 est.)
Maggiori gruppi etnici: Mossi più del 40%, Gurunsi, Senufo, Lobi, Bobo, Mande, Fulani


CULTURA E RELIGIONE

Religioni: religioni animiste 40%, Musulmani 50%, Cristiani 10%
Lingue: Francese, in prevalenza il moré (quasi l’80% della popolazione), insieme a molti altri dialetti e lingue africane.
Alfabetizzazione: definzione: da 15 anni capacità di scrittura e lettura
popolazione totale: 26.6%
maschi: 36.9%
femmine: 16.6% (2003 est.)

ECONOMIA

Moneta Franco CFA - Franco della Comunità Francofona Africana
Panorama economico: E’ uno dei paesi più poveri del mondo.
Ha poche risorse naturali ed una distribuzione delle ricchezze fortemente diseguale.
Circa il 90% della popolazione pratica agricoltura di sussistenza, fortemente sottoposta a problemi di erosione e dilavamento, dovuti alla crescente desertificazione.
I prodotti sono per lo più miglio e sorgo.
Le industrie sono pochissime e per lo più destinate alla produzione di beni per il mercato interno (sapone, birra), marginale la produzione del cotone.
Le crisi regionali, specialmente quella della Costa D’Avorio, continuano a danneggiare fortemente scambi e prospettive di crescita. Il Burkina è così quasi totalmente dipendente dagli aiuti internazionali.

Popolazione che vive al di sotto della soglia di povertà:
45% (2001 est.)

Rete viaria
principale: totale: 12,506 km
asfaltata: 2,001 km
non asfaltata: 10,505 km (1999)


CONTESTO SPECIFICO DI INTERVENTO

I tre interventi di seguito illustrati si attueranno nel territorio rurale della Diocesi di Kaya, nella provincia settentrionale del Nyametenga.

La Diocesi di Kaya è situata nella regione settentrionale del Nyamentenga.
Il territorio si presenta come un vasto altipiano. Il clima è predesertico, le abbondanti precipitazioni si concentrano in soli tre mesi, con notevoli problemi di dilavamento e alluvioni, lasciando il paese in una situazione di ricorrente siccità nel resto dell’anno.
La popolazione si dedica per lo più all’agricoltura, con piccole coltivazioni di miglio e sorgo o al piccolo allevamento.
Il tasso di analfabetismo è superiore alla media nazionale e tocca nelle zone più rurali punte del 70%.
Il sistema sanitario è pressoché inesistente, con poche e fatiscenti strutture gestite da infermieri che possono garantire solo cure di base dietro pagamento.
La malaria e patologie della malnutrizione sono endemiche nella popolazione e il tasso di contagio da HIV tra la popolazione giovane è molto elevato.

PROGETTO PENELOPE: TESSERE RETI DI SOLIDARIETA’
PROGETTO DI PROMOZIONE FEMMINILE


SINTESI DEL PROGETTO

Il progetto si propone di tessere reti di solidarietà femminile , proponendo alle donne dei villaggi occasioni di aggregazione intorno a temi formativi connessi alla vita di tutti i giorni: dalle formazioni pratiche sull’agricoltura e sull’allevamento, sull’igiene dell’abitato, alla prevenzione sanitaria, fino ad affrontare forme di auto-organizzazione e solidarietà reciproca, nel rispetto e in sinergia con le pratiche culturali locali..
I missionari laici saranno supportati da un’equipe di operatori sociali e di tecnici agronomi e veterinari locali.


PROBLEMI SUI QUALI IL PROGETTO SI PROPONE DI INTERVENIRE

La situazione della donna in Burkina Faso, come nel resto dell’Africa sta attraversando una fase estremamente delicata.
La figura femminile da sempre centrale nelle culture tradizionali dei paesi africani è necessariamente ridisegnata dal confronto quotidiano con le nuove spinte portate dalla globalizzazione e spesso non riesce a trovare una sua configurazione di sintesi, rischiando di venir schiacciata da mancanza di tutele sui diritti della persona o da scadimenti delle pratiche tradizionali.
Le donne burkinabé sono spesso vendute ancora piccolissime per essere destinate in matrimonio ad un uomo. Per questo motivo non possono usufruire dell’istruzione formale, con la conseguenza che il tasso di analfabetismo è del 99,99% nelle campagne.
Altro grande problema è quello dell’infibulazione, la rituale mutilazione degli organi genitali, alla quale le donne vengono sottoposte, nonostante una legge dello stato burkinabé vieti questa pratica.
Poiché le donne adulte si ribellano a questo costume, la tradizionale iniziazione che si compiva sulle adolescenti è stata anticipata sulle neonate, con danni emorragici spesso mortali.
A questa situazione si aggiunge l’estremo carico di lavoro femminile che impedisce alle donne di poter trovare occasioni di aggregazione e confronto su temi comuni e le condanna ad un duro isolamento.


FILOSOFIA DEL PROGETTO

Il progetto si propone di creare una collaborazione con la popolazione locale, condividendo un cammino di cambiamento partito dalla base, senza voler imporre una metodologia di azione importata dall’Occidente, nel pieno rispetto delle pratiche culturali tradizionali.
L’azione mira piuttosto alla sinergia con l’evoluzione della cultura e al reperimento delle potenzialità di azione del luogo.

OBIETTIVO GENERALE

Il progetto si propone di collaborare al cammino di tutela femminile supportando iniziative locali di coscientizzazione e presa in carico delle donne.


OBIETTIVI SPECIFICI

Il progetto si propone di creare un cambiamento partendo dagli spunti già vivi nel paese,senza voler importare modelli di pensiero e di sviluppo esterni, con il rischio di cozzare con una sensibilità e delle pratiche fortemente radicate nel paese.
Dando forza invece alle spinte che provengono dal basso e ai bisogni manifestati dalle donne stesse, si vuol costruire un cammino condivisi per il raggiungimento dei seguenti obiettivi:

- offrire occasioni di alfabetizzazione alle donne
- offrire occasioni formative sui temi della vita familiare e genitoriale
- offrire formazionir relative all’agricoltura e all’allevamento
- promuovere la solidarietà e l’aggregazione anche attraverso la creazione di gruppi di donne
- porre le basi per possibili sviluppi del progetto nell’ottica del microcredito.


AZIONI DEL PROGETTO

Il progetto mira al raggiungimento degli obiettivi specifici sopra elencati attraverso:

- l’organizzazione di corsi di alfabetizzazione in lingua moré per le giovani donne. I corsi saranno itineranti nei villaggi più lontani e isolati;

- incontri di formazione teorica sulle tecniche di agricoltura e piccolo allevamento;
- formazione pratica sull’agricoltura e il piccolo allevamento attraverso la coltivazione di campi comuni e l’allevamento di piccolo bestiame;

- incontri di formazione sulla corretta alimentazione del bambino e sulle cure igieniche di base;

- offerta di un servizio sanitario di base e preventivo per le giovani madri.


BENEFICIARI DEL PROGETTO

Il progetto,che si avvia in modo sperimentale, coinvolgerà nella sua prima fase circa 500 donne dei villaggi rurali più lontani dal centro e quindi più difficilmente raggiungibili e più isolati.


DURATA DEL PROGETTO E TEMPISTICA

Nella sua fase iniziale il progetto prevede un arco cronologico di azione di due anni.
Il progetto si inserisce però all’interno di una più generale collaborazione tra Diocesi che vuole continuare nel tempo e punta alla strutturazione di progetti successivi attraverso una progettazione accuratamente partecipata realizzata sul territorio e svolta nel tempo.

Saranno previste formazioni a cadenza quindicinale in ogni villaggio toccato dall’intervento.


RIPRODUCIBILITA’ DEL PROGETTO

Il progetto appare significativamente riproducibile e sostenibile poiché parte da intuizioni e soluzioni suggerite dai partners del luogo,senza voler imporre metodologie e tempistiche ipotizzate in Occidente, senza un’adeguata riflessione sulla ricaduta eventuale sul contesto africano.

POCHE BRICIOLE
PROGETTO DI PREVENZIONE DELLA MALNUTRIZIONE


CONTESTO D’INTERVENTO E PROBLEMI SUI QUALI IL PROGETTO INTENDE INTERVENIRE

Nella provincia del Nyametenga, nel nord del Burkina Faso, la percentuale di bambini denutriti è preoccupante e oscilla a seguito dei grandi cambiamenti climatici e dell’instabilità delle stagioni delle piogge, che spesso compromette il raccolto, fino al rischio di carestia.
La situazione sanitaria delle regioni è disastrosa e dal punto di vista nutrizionale, l’intera regione dispone di un unico centro di riabilitazione per i bambini malnutriti e di educazione alimentare per le madri, gestito da suore domenicane.
Al centro collocato a Tougourì affluisce la popolazione di circa 35 villaggi circostanti, percorrendo a piedi anche lunghe distanze, spesso con i figli malati. Durante la stagione delle piogge, poi, le donne si trovano impossibilitate a lasciare i villaggi e si trovano costrette ad interrompere qualsiasi attività formativa o di terapia per i figli.


OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO

Il progetto si propone di contribuire al miglioramento delle condizioni dell’infanzia nella regione settentrionale del Burkina Faso, attraverso un’azione diretta sulle condizioni sanitarie e nutrizionali dei bambini da 0 a 15 anni e un’azione di educazione alimentare e di gestione familiare rivolta alle madri.


OBIETTIVI SPECIFICI

L’obiettivo generale sopraindicato si raggiungerà attraverso la creazione di un vero e proprio “ambulatorio itinerante” per allargare la zona d’azione dell’unico centro nutrizionale della regione e garantire un’educazione permanente alle madri sui temi della nutrizione, l’igiene dei figli e i principi di agricoltura e allevamento necessari a garantire una minima sussistenza al gruppo familiare.

In modo specifico gli obiettivi che l’ambulatorio ambulante si pone sono:

1. Educazione delle madri in campo sanitario e nutrizionale;
2. Intervento diagnostico e terapeutico sui bambini malnutriti;
3. Monitoraggio dell’incidenza della malnutrizione nelle zone più periferiche della regione di intervento.



AZIONI

Il progetto mira al raggiungimento degli obiettivi sopra elencati attraverso:

q Formazione dei formatori locali.
Il progetto si avvarrà di una squadra di formatori locali, coordinati da una figura di missionario laico. Si prevedono le figure di un’assistente sociale, un veterinario/agronomo. A loro spetterà il compito di svolgere le formazioni dei gruppi di donne, avvalendosi della contiguità culturale di lingua.
L’equipe costituita sarà a sua volta beneficiaria di un vasto programma di formazione, in modo da risultare capace di assolvere al compito formativo assegnatole e farsi promotrice di sviluppo.

q Visita alle madri nei villaggi più isolati.
Il progetto si propone di raggiungere le madri nei villaggi più isolati, senza costringerle a percorrere lunghe distanze a piedi, per raggiungere una struttura di appoggio sanitario.
Le donne saranno organizzate in gruppi e raggiunte da visite periodiche, con scadenza settimanale.

q organizzazione di incontri formativi nei singoli villaggi su:
- principi di corretta alimentazione dei bambini;
- rudimenti diagnostici dei casi di malnutrizione;
- principi formativi sull’igiene degli alimenti e dell’acqua;
- formazione alla preparazione di alimenti sostitutivi al latte materno, in particolar modo all’utilizzo del MISOLA, un alimento a base di farina di arachidi e soia sostitutivo o integrativo del latte materno di facile e dagli ingredienti economici e locali;
- formazione ai principi basilari dell’agricoltura e dell’allevamento.
q Assistenza ai bambini malnutriti e denutriti.
I bambini verranno visitati e dopo la diagnosi del loro eventuale stato di denutrizione o malnutrizione, verranno sottoposti alla terapia adeguata. Nel caso in cui si riscontri l’insorgere di infezioni opportunistiche, si garantirà loro un’adeguata assistenza medica e farmacologica.


BENEFICIARI DEL PROGETTO

Il progetto si propone come modello pilota di un’azione che appare modulare e riproducibile, secondo gli esiti, in zone più estese del Burkina. In fase iniziale il progetto si propone di raggiungere una popolazione di circa 500 donne dei villaggi rurali più lontani dal centro nutrizionale di Tougouri e quindi meno raggiunti dall’attuale servizio sanitario e educativo offerto.


DURATA DEL PROGETTO E TEMPISTICA

Il progetto nella sua fase iniziale si colloca su un arco temporale di due anni, ma si inserisce in una collaborazione più lunga stabilita tra le due diocesi che garantisce la partecipazione dei partners locali a tutte le fasi dell’intervento e ne calcola i tempi di attuazione secondo i bisogni avanzati dai partners stessi.


RIPRODUCIBILITA’ DEL PROGETTO

Il progetto nasce dall’esperienza positiva già attuata nella regione nel passato dalla congregazione di suore che gestisce il centro nutrizionale ed aveva dato esiti positivi, tanto da farne immaginare una prosecuzione.
Il basarsi su forze umane e risorse naturali facilmente reperibili sul luogo dà una garanzia di sostenibilità del progetto.


I FERRI DEL MESTIERE
PROGETTO DI AVVIAMENTO AL LAVORO DI ADOLESCENTI


CONTESTO GENERALE E PROBLEMI SUI QUALI IL PROGETTO INTENDE INTERVENIRE

I tassi di analfabetismo registrati nella regione di Nyamentenga, nel nord del Burkina Faso registrano percentuali vicino al 90%. Molte famiglie non possono permettersi un’educazione formale per i propri figli.
I giovani che non possono accedere al disastrato sistema dell’educazione statale, finiscono per essere destinati al lavoro nei campi, in un paese in cui l’agricoltura di sussistenza spesso non garantisce le soglie di sopravvivenza ed è soggetta ad una preoccupante oscillazione di precipitazioni e climatica.
I giovani delle zone rurali, quindi, spesso non hanno altra alternativa che trasferirsi in città per cercare fortuna, finendo spesso per allargare i ranghi di quanti vivono per strada, mendicando.
La diocesi di Kaya ha allestito dei piccoli centri formativi per fornire un’educazione di base e l’avviamento ad un mestiere ai ragazzi che non hanno avuto accesso alle strutture convenzionali.
I centri però versano in uno stato disastroso, mancano di attrezzatura minima,non hanno le forze per garantirsi una squadra di formatori e coordinatori efficienti e non riescono per povertà strutturale a raggiungere gli obiettivi sperati.


OBIETTIVO GENERALE DEL PROGETTO

Fornire un’educazione di base a quanti non hanno accesso al sistema scolastico, favorendone un avviamento al lavoro e incrementando il circuito economico locale.


OBIETTIVI SPECIFICI

Gli obiettivi specifici che il progetto si pone sono i seguenti:

q il potenziamento delle strutture di addestramento professionale già presenti nella diocesi di Kaya, in fase iniziale nei centri di Yalgo e Tougourì;
q la creazione di percorsi di formazione non formali per gli adolescenti;
q la creazione di moneti aggregativi per gli adolescenti;
q creare le basi per un supporto a piccole attività artigianali, al fine del percorso formativo.

AZIONI

Le azioni progettate in ordine agli obiettivi sopracitati sono:
¸ ristrutturazione dei centri per l’avviamento professionale dei giovani nella diocesi di Kaya.
In fase iniziale il progetto si rivolgerà alle due strutture di avviamento al lavoro presenti nel centro di Yalgo e di Tougourì. Queste saranno modestamente ristrutturate per garantirne la possibilità di utilizzo e la resa didattica.

¸ fornitura dei macchinari di base per la falegnameria e la meccanica;
Il progetto non prevede una strumentazione ricca e dalla tecnologia evoluta, perché si propone di fornire ai ragazzi le competenze necessarie per avviare attività artigianali in loco, utilizzando gli utensili facilmente rintracciabili e consentendo di realizzare opere dal costo concorrenziale con quelle degli altri artigiani del luogo. La dotazione strumentale dei centri creati sarà dunque estremamente snella e prevedrà unicamente utensili manuali, fabbricati in loco.

¸ formazione di una squadra di formatori locali per l’educazione dei ragazzi;
Il progetto si propone di insistere sull’investimento in formazione, per cercare formatori locali capaci di meglio relazionarsi con i giovani del luogo, grazie alla vicinanza di lingua e cultura rispetto a formatori stranieri.
Il ruolo dei volontari presenti sul luogo sarà quindi quello di coordinare la squadra dei formatori, di presiederne la formazione e di garantirne l’operato nelle fasi iniziali del progetto.

¸ Alfabetizzazione di base dei ragazzi beneficiari dell’intervento:
I ragazzi beneficiari dell’interevento usufruiranno di una alfabetizzazione di base in lingua moré e di rudimenti di calcolo.

¸ Avviamento professionale alla falegnameria e alla meccanica;
I beneficiari del progetto usufruiranno di un avviamento di base alla meccanica e alla falegnameria, attraverso una formazione pratica e un apprendistato sotto la guida di artigiani locali.

¸ educazione agli elementi di base per la gestione di piccole aziende;

I beneficiari dell’intervento riceveranno anche una formazione agli elementi di gestione delle piccole imprese artigianali, dal calcolo dei costi, al bilancio costi/benefici, alla razionalizzazione del lavoro e alla creazione dei prezzi.
Tale formazione servirà per consentire d’intraprendere un’autonoma attività alla fine del percorso formativo.

¸ erogazione di piccoli crediti per la creazione di piccole imprese artigianali nel contesto economico locale.

Dopo una prima fase di intervento, possono essere ipotizzati fenomeni di finanziamento per l’avvio di piccole imprese artigianali da parte di cooperative di adolescenti educatati al mestiere nei centri.


DURATA DEL PROGETTO E TEMPISTICA

Il progetto si articola su due anni di attività, ma rientra all’interno di un quadro di collaborazione tra la Diocesi di Kaya e la Diocesi di Lucca della durata minima di 9 anni, nel corso dei quali è garantita la presenza di personale di missionari laici.

Il percorso della fase iniziale del progetto si struttura come un percorso formativo da articolare durante 6 mesi di attività, dal lunedì al venerdì con attività giornaliere per 8 ore al giorno, di cui 3 di alfabetizzazione e5 di formazione pratica.

BENEFICIARI

In fase iniziale il progetto sarà rivolto a circa 300 giovani dei villaggi di Yalgo e Tougourì nel nord del Burkina Faso, organizzati in gruppi di circa 50 persone nei due centri, che si avvicenderanno di 6 mesi in 6 mesi.


RIPRODUCIBILITA’ E SOSTENIBILITA’ DEL PROGETTO

Il progetto si presenta come riproducibile in altre zone del paese, in quanto si inserisce in linee di azione già produttive in contesti rurali di altre regioni del Burkina Faso.
La sostenibilità del progetto è garantita dalla bassa tecnologia che richiede e dalla possibilità di garantire un autofinanziamento alla struttura attraverso la commercializzazione dei prodotti realizzati dagli apprendisti.


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