I "Berretti Bianchi" nascono da un'idea maturata all'interno della Campagna Nazionale di Obiezione di Coscienza alle Spese Militari e per la Difesa Popolare Nonviolenta e in particolare da alcune persone che, già a partire dal 1990, si erano recate in Iraq con lintento di opporsi alla guerra che si stava allora preparando. Dopo lesperienza del Campo per la Pace in Iraq, ci fu negli anni successivi la partecipazione a varie importanti iniziative internazionali contro la guerra in Bosnia e in Kossovo, dove fu anche realizzata una prima Ambasciata di Pace. La partecipazione a queste iniziative permise la messa a punto di un progetto che vide finalmente la nascita dellAssociazione Berretti Bianchi nel maggio del 1999 e la creazione di unAmbasciata di Pace a Belgrado unitamente alla collaborazione per la riapertura di una nuova Ambasciata a Pristina da parte della Campagna Kossovo.
Lidea é quella di realizzare un'organizzazione dal basso della società civile che intende costruire nuovi strumenti d'intervento nonarmati e nonviolenti realizzando una forza politica nonviolenta che stimoli i cambiamenti necessari e intervenga per prevenire ed inibire i conflitti armati con azioni di interposizione e diplomazia popolare. Questa forza politica dintervento nonarmata e nonviolenta è stata individuata dai Berretti Bianchi nella realizzazione dei Corpi civili di Pace e nelle Ambasciate di Pace. E con la realizzazione e il consolidamento di questi strumenti che i governi potranno praticare una reale politica di pace.
Eccoci allalba dellanno 2005 ed il terzo millennio sembra già pieno di cattivi auspici. Sembra proprio che il mondo, anzi luomo, ce la metta tutta per farsi del male e che, nei secoli, nulla sia cambiato anzi, pare di scivolare inesorabilmente verso unoscuro medio evo. Come uscirne? È una domanda che pensiamo ci si debba porre. Lo pseudo-benessere fornito dalla nostra società ovattata ci impedisce di vedere oltre le nostre quattro mura. Questa, forse, è la situazione che vive la maggior parte della gente. Comunque riteniamo lattuale situazione molto pericolosa per il vivere pacifico, come crediamo che pensino tutti coloro che aderiscono ai Berretti Bianchi e ad altre realtà del movimento pacifista. Sentiamo perciò il dovere di dare una risposta concreta alla domanda della gente: "Ma io che posso fare?".
Investire! Tempo, danaro, energie
ovviamente, per quello che si può, riteniamo importante dare il nostro contributo a questa associazione: è una delle poche in Italia che si occupa laicamente di interventi nonviolenti in zone di conflitto partendo dalla base: la popolazione. Le pratiche finora compiute dai Berretti Bianchi sono nella direzione di creare presupposti di azione nonviolenta in zone critiche. Questa è la risposta concreta che si propongono di dare i Berretti Bianchi alla suddetta domanda della gente. I Berretti Bianchi dicono: "Sì, cè qualche cosa da fare!". Sì, certo, i mezzi sono molto limitati e lerrore è sempre in agguato dietro langolo. Tuttavia i Berretti Bianchi ci sono e continuano lottare per spingere la guerra fuori dalla storia.
Nel 2004 i Berretti Bianchi sono stati attivi in Palestina e Iraq, ma soprattutto allinterno della Rete Corpi Civili di Pace.
In Palestina i Berretti Bianchi hanno sostenuto il progetto Saltimbanchi in Palestina di Alberto Grampied ed Andreas LAstronauta, Saltimbanchi Senza Frontiere.
- Gli amici del teatro INAD nel giro di dieci minuti ci hanno organizzato una "tournè very busy
Ogni giorno impariamo dai bimbi e dagli adulti lezioni di forza e dignita' nell'affrontare un'occupazione militare brutale che ha lo scopo dichiarato di rendere insostenibile la vita dei palestinesi nella speranza vana che se ne vadano dalla loro terra.
Oggi abbiamo rappresentato tre spettacoli ed un workshop di acrobatica, anche il mio coriaceo muscolo cardiaco ha rischiato di commuoversi quando nel centro di sostegno psicologico ai bimbi con traumi dovuti alla guerra (ricordatevi che qui c'e' la guerra) ho visto nascere il sorriso sul volto di un bimbo e di sua madre che nei primi minuti sembravano una triste allegoria del dolore con l'abbandono.
I ragazzini a volte sono veramente turbolenti, 3 o 4 spettacoli al giorno, attese prolungate,
Lunedi forse faremo uno spettacolo a Tel Aviv in un centro per bambini, e poi si ritorna.
Oggi siamo stati a Hebron a fare un breve workshop con le insegnanti del Palestinian Child Arts Center (www.pcac.net), ieri era il giorno degli ospedali siamo stati al Bethlem Arab Society for Rehabilitation e in un altro centro per disabili.
Organizziamo degli spettacoli anche con IBDAA: allinterno del centro, alla scuola di Deheisheh, a Al Khader, un villaggio vicino. Qui troviamo una baraonda di ragazzini svegli, tipo Napoli, quartieri spagnoli, unimpresa tenerli a bada, però sono molto riconoscenti. Per di più organizziamo diversi workshop di giocoleria e motorica, cioè giochiamo con i ragazzi quando torniamo a casa.
Complessivamente direi che il nostro viaggio è stato un successo, non per la grandezza o per la nostra bravura, ma semplicemente perché i bambini alla fine dello spettacolo ridevano. Il più bello era questo (a parte le tante belle persone che abbiamo conosciuto).
Potevamo osservare molta timidezza e paura nelletà più giovane (4, 5, 6 anni). Riuscire ad entrare in contatto con loro era unopera delicatissima, avevano paura di noi, sconosciuti, strani. Che rilievo ogni volta, quando si sono messi a ridere.
Comunque abbiamo tenuto una trentina di spettacoli e 5, 6 workshop visitando tutta la zona di Bethlehem, grazie al lavoro e i contatti di INAD Teatro e IBDAA, abbiamo incontrato circa 1500/2000 bambini.
In Iraq i Berretti Bianchi hanno promosso il progetto Latte per i bambini irakeni, lo scopo del progetto è di sostenere gli sforzi della società civile irakena che si organizza per difendere le proprie condizioni di vita e per costruire un tessuto di solidarietà che aiuti il difficile percorso verso la Pace. Angelo Gandolfi è riuscito a raccogliere circa 170 scatoloni di latte in polvere da consegnare a Baghdad dove si è recato insieme a Tusio de Iuliis dellAss. Aiutiamoli a Vivere. In Baghdad Angelo Gandolfi, ha riannodato relazioni già preesistenti ed ha ottenuto di far venire in Italia una coppia di irakeni, il Dr. Ryad e la moglie, completando così la seconda parte del progetto dei Berretti Bianchi; Conoscersi per una Politica di Pace che, dal 3 dicembre per 3 settimane li ha visti impegnati in una quindicina di conferenze e incontri su tutto il territorio nazionale, da Foggia a Milano, da Genova a Bologna, da Roma a Firenze ecc. Il Presidente dell'Health and Environment Committee del Baghdad City Council, dr.Riyadh Al-Adhadh, medico specialista in tecnica della riabilitazione, assieme alla moglie Sig.ra Samara Ahmmad Khdir Al-Azawi, membro dell'Iraqi Women Society, sono stati invitate in Italia dai Berretti Bianchi in collaborazione con: Rete per i Corpi Civili di Pace, Senatore F. Martone, Coord. Obiettori Spese Militari DPN di Foggia, la Merlettaia, Tierra Sin Fronteras, Rete Radiè Resch, CGIL, Impegno Donna, ACLI, ARCI di Foggia, Comune di Filattiera, Comune di Serravezza, Comune di Lucca, Università di Pisa, Amministrazione comunale di Camogli, Laboratorio Migrazioni e Nuove Culture del Comune di Genova, Amministrazione Provinciale di Genova, Centro Studi Donati e Rete Lilliput nodo di Bologna, Sessione italiana del World Tribunal on Iraq, Comune di Rignano sull'Arno e Comune di Fiesole in provincia di Firenze, La Casa per La Pace a Milano.
Durante la visita nel nostro Paese hanno visitato scuole, ospedali, istituzioni e parlamentari italiani ed europei, ed hanno avuto occasione di illustrare la situazione irakena e parlare sia delle carceri sia dellassedio di Falluja di cui si erano occupati nel loro paese.
Per quanto riguarda la Rete Corpi Civili di Pace i Berretti Bianchi si sono impegnati sul fronte istituzionale a portare avanti la proposta di legge per laspettativa dal lavoro per coloro che prestano la loro opera di volontari allestero in zone di conflitto, la nostra Fabiana Bruschi insieme a Mao Valpiana del Movimento Nonviolento e a Raffaele Barbiero dellassociazione ALON di Forlì, hanno lavorato insieme a questo progetto della Rete CCP. Sul fronte Internazionale, Maria Carla Biavati ha tenuto i contatti con le organizzazioni europee di cui i Berretti Bianchi fanno parte; la Rete Europea per i Servizi Civili di Pace (ENCPS) e le Forze Nonviolente di Pace (Nonviolent Peaceforce) della sezione europea. Insieme a loro ha partecipato alla conferenza di Dublino sul Ruolo della Società Civile e delle ONG nella Prevenzione dei Conflitti Armati. In seguito ha partecipato alla conferenza di Figueres Dalla Prevenzione dei Conflitti alla Forza come ultima Opzione, queste conferenze seguono un percorso mondiale che proseguirà nel 2005 fino a giungere alla Conferenza conclusiva organizzata dallONU a New York per la prossima estate. Sul fronte interno il nostro Segretario Silvano Tartarini ha continuato a seguire la segreteria della Rete CCP, così come Maurizio Cucci ha lavorato alla produzione del sito della Rete (www.reteccp.org) e alla creazione e mantenimento della lista di discussione della rete. Insieme hanno prodotto e distribuito il calendario della Rete CCP che, in qualche modo ha tentato di offrire unimmagine comune delle quattordici associazioni che compongono la rete, oltre a divulgarne, in breve, il percorso storico e le istanze più attuali.
A questo punto, gentilissimi/e amici della nostra cara Associazione avrete compreso quanto impegno e anche quanto denaro si spende per lottare contro il gigantesco Moloch della guerra. Dalle assicurazioni per chi va in missione in zona di conflitto, ai contributi per le reti alle quali siamo iscritti, ai rimborsi parziali per i viaggi degli associati ecc. Questanno in particolar modo il giro di conferenze del Dr. Riyad in Italia, nonostante alcuni contributi dei Comuni che lo hanno ospitato, è risultato particolarmente oneroso per le nostre casse, che ora sono vuote e profondamente in rosso. Per questo, chiediamo un contributo di entusiasta e convinto sostegno alle attività che i Berretti Bianchi svolgono al servizio di un altro mondo possibile.
La quota di tesseramento per il socio normale è di 20 euro, ai quali vi chiediamo umilmente di aggiungere 5 euro per lacquisto di un calendario della rete CCP o dei Berretti Bianchi a scelta.
Ma se, non potendo prestare il vostro impegno fisico, voleste invece sostenere i Berretti con una donazione in denaro, potreste versare nelle casse della nostra cara Associazione 100 euro, o anche più, nel qual caso vi offriremo in segno di riconoscenza un calendario a vostra scelta e anche una delle pubblicazioni che potete trovare sul nostro sito, www.berrettibianchi.org, nella sezione contenuti alla voce quaderni dei Berretti Bianchi. Come sapete le donazioni sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.
Con il vostro denaro, i Berretti potranno proseguire ed incrementare la loro attività: partecipando alle Conferenze Internazionali sulla prevenzione dei Conflitti e portandovi il proprio contributo, potranno coprire le spese di chi si reca in zona di conflitto, ad esempio; Angelo Gandolfi deve affrontare centinaia di km via terra per raggiungere Baghdad, mentre con soli 500 euro potrebbe prendere un aereo da Amman, evitando i gravissimi rischi che tutti conoscono bene e che si devono affrontare viaggiando in Iraq via terra. Inoltre potremmo invitare nuovi ospiti che informino sulla situazione in Iraq come in Palestina.